lunedì 24 settembre 2007

In te vedo tutto

Tutte le cose più belle del mondo
Si rappresentano nei tuoi grandi occhi
È così magnifico il tuo sguardo
Che resistergli è impossibile.

In te sento ogni suono gradevole
Che cattura in un sacco
La mia anima semplice
E ricolma d’amore.

In te vedo ogni donna
Tanto da non poter desiderare
Altro perché bella siede
Sul trono d’api.

In te credo nella vita
Ai suoi valori nobili
Alle sue virtù universali
Alla nostra esistenza.

In te amo il mio amore
La mia sensibilità che si perde
Nell’atmosfera per sbocciare
Sulla carta custodia di emozioni.

In te scrivo il mio nome
Perché rimanga immortale
E possa raccontare ad ogni cosa
Che la vita è comunque bella!

Riflessione dell'attimo

Chi sei? Chi sono?
Chi poter domandarsi
Chi poter rispondersi.
Correndo dalla vita
Che tormentasi d’esser viva.
Mente e cuor distaccasi.

Ma la speranza è forte
Non abbandonarsi.

Credi? Credo?
Chi poter assicurarsi
Chi poter pregarsi.
Invecchiasi la saggezza
Sfuggasi la sapienza.

Ma la speranza è forte
Non abbandonarsi.

Chi ami? Chi amo?
Chi poter dirsi
Chi poter dimostrarsi.
Tempo passa ma cuore
Smettersi non può
D’amare.

Ora sai chi sei
Sai che credi
Sai chi ami
Sai che la speranza
È forte: non abbandonarsi.

Assetato

Sete di poesia
mi strazia il giorno
che sembra passare
non più.

Ho fame di versi
di parole nuove
che sazino il mio
stomaco fatto di fogli
di carta bianca.

M’appresto, dunque,
a cibarmi e dissetarmi,
bevendo d’acqua e vino
litri di poesia fresca
e limpida come da
un ghiacciaio rosato
dal sole sciolto.

Sono alcolizzato di questo
speciale nettare di versi,
ne bevo più che posso,
assai a lungo so resistere.

A meno non so fare
perché della mia vita
è musica.

È che dire
quando ci si asciuga
le labbra ancor bagnate
dalle parole dell’anima?
Ci si sente
come Bacco dopo
aver gustato il suo vino,
come Dio quando si riposò
al settimo giorno.

Non so dire
cos’è quella
sensazione.
Non c’è parola
o verso che la spieghi.

So solo dire
che ho sete
tanto e ancora!

Senza limiti

Senza vedere, senza ascoltarti,
io mi accorgo del tuo profumo
che piano e dolce si avvicina
ai miei sensi inebriandoli
di pace e di serenità.

L’amore è pura potenza,
una forza sconosciuta
senza limiti e senza tempo.
Nulla può fermare
delle ali il leggero movimento
di farfalle sul cammino
della loro breve vita.

Eppur pieno d’amore.

Se potessi vederti
quando non sei vicina…
Se potessi ascoltarti
quando lo spazio ci separa…
Se potessi accarezzarti
quando non ti vedo…

Ma non c’è urgenza
non occorre tutto questo.

Perché,
eppur ti vedo, sai?
Eppur ti ascolto, sai?
Eppur ti accarezzo.

Sì, l’amore non si spiega
non c’è discorso che tenga
alla sua nobiltà.

Da sempre fonte di vita
avanza eterna e smisurata.

Porta pace a chi ci crede
ma non è di religione
che si parla, si badi bene:
siam davanti all’Amore,
unica vera fonte di fede
d’ogni Dio, d’ogni uomo!

Scioltezze

La parola viaggia libera
sulla carta che d’inchiostro
si macchia d’emozioni.

Non ci sono regole
e non c’è tempo per pensare,
la penna corre troppo veloce
difficile starle appresso
cogli occhi di un poeta.

Perché si perde la ragione
a controllare il movimento.
Il corpo e la mente dal cuore
posseduti si lasciano guidare
da voci neutre dell’anima
segrete al proprio nome.

Scioltezze si chiamano
questi versi impazziti
che non si fermano più
fin che l’inchiostro
non finisce a terminare.

Tempo in quartina

Non so come fare a dire che tutto corre
il tempo sì veloce non si può fermare
cerco in mente quando penso anteporre
che tutto è passato e la vita andare!

Spirito

Se tanto fosse qui tra noi
si vedrebbe sottile la sua ombra
sì frastornata dalle mille luci
della moderna società di massa,
come uno specchio trasparente che nulla
riflette, finta luce colorata
perché quella bianca e vera rimane
nascosta per sempre, nell’aldilà.

Miraggio

Lacrime di sole
cadono a terra
fino ai miei piedi.

Ferma sulla verde
collina si erge una nuvola
incantata gonfia e scura.

L’ultima lacrima
le si appiglia e crea
un fantastico
gioco di colori.

Sembra un dipinto
abbozzato da un pittore
pensieroso di fronte
alla sua prima opera.

Il mio sguardo
si posa sul cielo alto
e vede tutto di diverso colore
perché il Sole su padroneggia
e tutto sembra splendente e limpido.

Versi sciolti sull’amore

Sulle volontà del cuore
si posa la mia penna
per scrivere l’amore
della mia vita.

Altro non so dire
sulle volontà del cuore
che grande non colma
mai la sua passione.

Perché fermarsi, perché non dire
il non-detto, quello dell’amore.

Voglio assaporare la mia poesia
come fosse il mio ultimo pasto
e gustarne ogni sua armonia
ogni sensazione anche quella
più nascosta alla lingua…

Eccomi dunque a scrivere tanto
e instancabile non finisco mai
le strofe perché l’amor vero
non ha alcun capoverso!

Vivere

Di giorno
ascolto
per caso
tanta gente
che parla.

Di giorno
vedo
per caso
tanta gente
che si muove.

Di notte,
io penso
alla vita
d’ognuno.

Pace

Si è
come
l’alba
al mattino
sull’infinito
si respira.

Ode alla speranza

La volontà dell’uomo
s’avvicina al destino
quando per vita
o per morte,
sulla strada del sentiero
unico della luce
si ode l’angelo
cantare
la sua preghiera…

La mia fortuna

Sento
il pensiero
farsi domande
sulla vita.
La
luce
s’accende.

Si
cerca
il calore
avvolgermi
dolce profumo
dei campi fioriti.
Respiro aria fresca
infinita. Questa è mia
…….vera fortuna……

Solitudine

Solo
aspetti venire
qualcuno da te
per parlare.

Nessuno si ferma.

Domandi perché
non trovi risposta.

Cosa cerchi?

Abbandono

Comincia. E poi si finisce col trovarsi
una canzone. Ascolto la musica tenue
melodica. Mentre scrivo sul taccuino mi
cattura. Le parole i miei pensieri svestono
la mia mano. Percorro la riga che non
esiste. Ora m’abbandono.

Trascorsi

Quei giorni trascorsi,
rimarranno in me
e il tempo non porterà
via la mia memoria.

Quei profumi
continueranno ad incantare
il mio olfatto ogni volta
che mi adagerò sulla mia
scrivania per ispirarmi.

Viaggerò con i ricordi
e tornerò a vivere
quei giorni trascorsi
con meraviglia e nuove
emozioni mi cattureranno
la mano per fermare il tempo.

Che potenza, poesia.

Ode alla vita

Ricevemmo
tutti l’eccezione
della vita che non
ci fu chiesta.

Vedemmo
tutti la vita
la prima volta
uscendo da un ventre.

Iniziammo
un percorso di cui
certo fu soltanto la fine.

Nel mezzo, voi tutti,
respirate tutta l’aria possibile.

Il camminpensiero

Il pensiero fulmineo vaga
scrutando risposte nel giorno
quando il sole nasconde il suo
disco sull’azzurra distesa
coperta da bianca nuvola.

Calore insegue dai teneri
raggi dorati avvolgenti.
Profumi di campi si sottraggono
al respiro fievole della terra.

L’aria si alimenta,
va la luce muta
in soffio di vento.

Dramma cosmico

Era figlia del giorno
la Luna, nascosta alla notte
cantare con morbido sussurro
l’amore per la madre perduta.
La grande stella non fu
più padrona del cielo.
Lacrime luminescenti e candide
si posarono, da quell’attimo,
sulla terra e accolsero gli uomini.
Il tempo si separò
in due regni di diversa luce:
limpida e calda il giorno se felice
fredda ed ombrosa se triste;
delicata e protettrice la notte
la luna fu regina indiscussa.
Allora gli uomini
decisero di vivere la notte
per dialogare con l’anima e il Signore.
Solo la luna
rispose alle loro domande,
ancella di un mondo
a tutti ancora sconosciuto.

Luce

Poesia.
Ti sto chiamando.
Ho bisogno di te per scriverti.
Non evadermi proprio ora
che ho riscoperto la luce.
Ti ho spesso cantata
nella notte.
Ho cercato il suo mistero
invano.
Appressati qui accanto
ai miei pensieri.
Non abbandonarmi
perché io possa annunciarti
della mia luce.
Adesso l’amore mi avvolge
e tu, poesia devi possedermi.

La mia preghiera

Io camminerò perché tu sarai la mia dimora
anche quando non avrò più le forze.
Io camminerò perché tu sarai il mio buon umore
anche quando non avrò di che ridere.
Io camminerò perché tu sarai la mia famiglia.
anche quando avrò perso tutti.
Io camminerò perché tu sarai il mio sollievo
anche quando non avrò più lacrime.
Io camminerò perché tu sarai la mia coscienza
anche quando non avrò più saggezza.
Io camminerò perché tu sarai la mia destinazione
anche quando non avrò più meta.
Io camminerò perché tu sarai la mia morte
anche quando non avrò più l’anima.
Io camminerò perché tu sarai la mia remissione
anche quando non avrò più fede.
Io camminerò perché tu sarai la mia preghiera.

La canzone disperata dell’uomo solo

Solo
come una foglia secca
come un’onda senza mare
come una musica senza suoni
come un corpo senza anima
come una penna senza inchiostro
come una pagina senza libro
come un sorriso senza volto
come una poesia senza poeta
come una madre senza figli
come una strada senza luci
come un angelo senza eden
come un sole senza sistema
come un quadro senza pittore
come una stanza vuota
come una nuvola senza cielo
come un grano senza campo
come una canzone disperata
perché uomo senza amore.
Solo
come i versi della solitudine.

Mandorli in fiore

Lungo le vie alberate
il sole che muore flebilmente
e il profumo della primavera
copre l’aria che si riscalda
la natura che si ravviva
e la terra che fiorisce.

Pure la notte che appressa
il giorno del lavoro nei campi
cambia la sua abitudine: sospira
canta con le cucciole margherite
con le foglie nitide dei mandorli
della fievole luna piena regina.

Si cambia la vita
si cambia la natura
l’amore si rigenera
per l’eterno.

Poesi@ senza carta

Non si può più racchiudere
nella carta la sensibilità
dell’umano mondo,
è troppa e nascosta.
Ché strano effetto agli occhi
vedere parole su di uno schermo
che non si può toccare e ne profuma
di un bel libro appena stampato.
Si sta spegnendo anche l’emozione
a ricevere per lettera la poesia:
il palpito del cuore nell’aprire
la busta suggellata, il contatto della mano
col foglietto ripiegato e scritto da inchiostro
appassionato di un’anima che canta la sua vita.

Quante volte

Quante volte pensi che non ce l’avresti fatta
e poi, invece, ci sei riuscito ed hai provato quella gioia
che non si contiene perché veramente inaspettata.

Quante volte non hai parlato anche se eri nel giusto
e poi, invece, ti sei pentito perché altri hanno usato
a sproposito le parole e ti sei sentito ridicolizzato.

Quante volte hai cercato di parlare con tua madre
per dirle che le vuoi bene, la donna più importante per te
e poi, invece, sei fuggito dicendo parole che non c’entravano.

Quante volte nel giorno e nella notte hai sognato
e poi, invece, ti sei svegliato e ti sei trovato nella tua stanza
e sei rimasto deluso perché nulla della tua vita è cambiato.

Allora?

Quante volte hai scritto queste parole senza senso
e poi, invece, le hai ritrovate sulle pagine di un libro, il tuo,
che mentre lo leggi ti fa piangere. Quante volte tutto questo!

Tutto ciò è amore

Fino a che non si sarà
spento il sole, io continuerò
a volare con la poesia
per cantarti fino a che avrò fiato
e più versi da dedicarti.

Fino a che non avrai raccolto
tutti i miei fiori di parole
nel mio giardino segreto
al mondo e che solo tu conosci,
io non fermerò la mia mano
e ricaricherò d’inchiostro
la mia penna.

Fino a che non ascolterai
la mia voce che ti sveglia
nel cuore della notte,
io non smetterò di sognarti
in questa lunga e dolce notte
di emozioni.

Fino a che non avrai il mio bacio
tenero sulla tua bocca di rose
non me ne andrò da te.

Perché tutto ciò è amore.

La coscienza del poeta

Io, un giorno
non ci sarò più.

La mia poesia
lascerà tracce
per il mondo.

Continuerà
a vagare nell’aria
per posarsi sugli
scaffali e nei cassetti,
sugli studi e sugli
schermi.

So tutto questo.

Un giorno,
io sarò poeta
ma quel giorno,
io, non vivrò più.

Ode al poeta

Il vento scuote gli alberi
incastonati fra i marciapiedi;
i loro rami si piegano e cadono
secche foglie sulla strada
bagnata di freddo.

Dovrà trascorrere la notte solo
della sua sensibilità nascosta
dal suo sorriso a volte camuffato
dalla forza dell’amore di vivere.

Passano ore interminabili per aspettare
un segno dello spirito, un sussurro
silenzioso che possa guidare la ricerca
senza limiti del poeta assorto.

Sopraggiungono le allodole perché il sole
di nuovo è sorto sul cielo oscuro
della notte fedele compagna di sogni.

Le pagine bianche hanno cantato
il silenzio: musica dolce della vita
e allora non occorron più parole…

Messaggio d'amore

Come dire al vento forte
che io l’amo così tanto
che le parole non escono
quando il soffio ti viene
accanto?

Mi affido,
allora al taccuino
delle mie emozioni
per lasciare un messaggio
d’amore scritto coi versi
della mia anima
sensibile al mondo
e alla sua bellezza.

Così le parole vengon fuori
non più dalla bocca ma dal cuore
e tante si legano fino a formare
figure e suoni che cantano l’amore.

Testimonianza

Nel rapporto con un poeta, quando il sentimento prevale sulla razionalità; quando l’amicizia è forte, totale, finanche disposta a tollerare debolezze; quando il sentimento di amicizia nasce e si consolida parallelamente con la genesi e lo sviluppo di un percorso creativo, allora è proprio difficile parlare del prodotto artistico. Perciò io parlerò dell’autore.
Chi è Giuseppe Lorentini? È un vulcano, una autentica forza della natura: vero e affascinante, poliedrico e coinvolgente, determinato e instancabile, anacronistico. Ecco, sì, soprattutto anacronistico. Potrebbe definirsi diversamente un ventenne del nostro tempo saldamente legato ai valori della famiglia e dell’amicizia, sottile gustatore dei generi musicali più vari ed egli stesso ispirato esecutore, studente universitario modello, solerte organizzatore di eventi culturali e ricreativi, dotato di una straordinaria capacità di relazionarsi con i coetanei, con gli adulti e gli adolescenti con pari disinvoltura?
Queste sue caratteristiche mi hanno colpito quando, con l’entusiasmo che lo contraddistingue, mi ha chiesto collaborazione per conferire dignità tipografica a semplici, ma significativi versi che poi sono diventati “MIEI PENSIERI”. Ciò che è successo subito dopo è ampiamente documentabile: la tiratura della raccolta è andata rapidamente esaurita e Giuseppe è stato investito da una ondata di convinti consensi, di apprezzamenti, ma anche di consigli accolti con ammirevole umiltà; da tutto questo ha ricavato nuova linfa, capace di alimentare la sua sensibilità ed affinare la tecnica espressiva, tanto che “EFFLORESCENZA”, la seconda raccolta apparsa a distanza di un anno, è stata giudicata un poderoso balzo in avanti nella sua esperienza poetica.
Nel frattempo una serie di fortunati incontri, in qualità di autore, con alunni del Liceo Scientifico di Lanciano e della Scuola Media di Atessa, lo aveva consacrato poeta, interprete delle emozioni giovanili, più ancora delle lusinghiere recensioni apparse ripetutamente sulla stampa locale.
E allora la voglia di scrivere e di comunicare sensazioni intime, dopo averne scoperto la valenza universale, è divenuta ansiosa, incontenibile: la “contaminazione” cercata con altre forme espressive, in particolare la musica e la pittura; l’attenzione maniacale rivolta alla impaginazione, alla revisione e persino agli aspetti apparentemente insignificanti per ottenere un libro “bello”; la puntuale progettazione di iniziative autopromozionali, hanno preceduto la presentazione di questa terza silloge. Non c’è che dire! Una straordinaria prolificità, alimentata da un bisogno quasi esistenziale di dare sfogo a sensazioni che “urgono alle soglie della coscienza”.
È esagerato affermare che Giuseppe, a questo punto, si autocandida al ruolo di ambasciatore dei buoni sentimenti, di procacciatore di occasioni di serenità a favore di tanti giovani, meno fortunati, sopraffatti dalle ansie, dalle inquietudini, dalle incertezze del nostro tempo?

Pietro Verratti

Foglia

Foglia

Tu
Poesia
Amore mio
Pensiero della vita
Luce eterna della notte
Respiro e profumo della terra
Cielo di primavera e neve d’inverno
Sole della calura e della comune felicità
Tristezza e abbandono, abbraccio e passione
Paura e riflessione d’anima nell’austera solitudine
Cammino senza meta, pianto senza lacrima, voce senza
Parole e musica del silenzio continua per l’universo
A vagare fra le menti dei poeti, illumina le loro
Stanze e colora i loro fogli bianchi di fiele
Tu, poesia, vita morte e destino
Sogno e realtà
Foglia