Caro direttore,
Porto dentro di me il dolore per la mia terra che sta soffrendo per causa sì, di un terremoto, ma anche per colpa di tante mancanze del nostro Stato per la nostra sicurezza.
Perché bisogna spargere sangue per dire agli italiani che tutto non funziona e per dire "ricostruiremo subito e meglio"?
Perché siamo tutti così stupidi, perché non facciamo niente per cambiare questa italia e accettiamo che i nostri figli muoiano?
Sono un giovane abruzzese di 25 anni e da due mesi vivo in Germania dove mi sono trasferito. Ciò che sorprende me, ma soprattutto la mia ragazza tedesca, è stata l'affermazione pubblica del capo del governo e dei suoi ministri riguardo al fatto che in italia ci sono migliaia di scuole a rischio crolli (con terremoti e non) più altri edifici pubblici. Lei, da tedesca, ha subito detto (forse con ingenuità ma anche tanta saggezza): "Ma perché i genitori italiani continuano a mandare i loro figli nelle scuole avendo saputo dallo "stato" (e non da un pinco pallino qualunque), che le scuole crollano e non sono sicure?" ed ha poi aggiunto "Se in Germania, un politico va in tv e facesse un'affermazione del genere, il giorno dopo nessun genitore manderebbe i figli a scuola!"
Perché per noi italiani non avviene questa ovvia osservazione. Perché non ci fermiamo tutti! E poi vediamo se non mettono a norma gli edifici. Cosa è importante per un cittadino italiano? A cosa pensa quando parla di sicurezza? Ché i problemi dell'Italia siano i rumeni?
Ancora una volta mi trovo a fare delle considerazioni negative sulla mia Italia, ma ormai ho deciso che non userò più questa espressione "Italia", ma voglio usare "italiani", tutti, me compreso. Soprattutto parlo per me, io che ho dovuto lasciare tutto e scappare via. Quasi come un vigliacco. Ma non ce la facevo più ad accettare tanta stupidità, tanta mancanza di buon senso. È questo che manca agli italiani, il buon senso.
Non è possibile dire che adesso, dopo che città crollano e 300 persone muoiono con tutto ciò che comporta, gli italiani sono solidali, dimostrano grande spirito di solidarietà di unità nazionale!!! È dov'era questo spirito una settimana, un anno, anni fa? Siamo sempre i soliti, pronti a pararci il culo quando ci fa comodo. E come se fosse una cosa del tutto eccezionale, si è usata la tragedia anche per dire che "tutti abbiamo responsabilità, tutti siamo colpevoli" addirittura dal capo dello stato. Ma questi, pensano che siamo tutti scemi. Non pensano che, forse, esistano persone che hanno ancora un po' di buon senso? Se nessuno del mondo politico, o comunque della grande informazione di massa, nota queste cose, continuano a fare ciò che hanno sempre voluto fare. Vogliono "de-responsabilizzarci". Diventa soltanto una sporca maniera per prendere consensi.
Io non ce la faccio più. Non sopporto più questa ingiustizia contro l'onestà intellettuale. Ma è possibile che solo ora ci si rende conto che "dobbiamo costruire bene i nostri edifici". Solo ora si sa come funziona il mercato edilizio? Solo ora sembra così esplosiva la notizia che il cemento non era buono, che i ferri erano quelli sbagliati, che tutto era stato condonato. Ma come è possibile! Mi fa schifo questa gente! Questa cultura mafiosa di negare l'evidenza.
Caro direttore, perdoni questo mio sfogo ma ne avevo bisogno. Comprendo sempre di più che siamo un paese in cui la gente non pensa più a niente. Nel senso che non pratica più autocritica della propria coscienza.
Qui in Germania, almeno questo, esiste. La gente pensa e non si fa frecare (per lo meno dallo Stato, anche se adesso la mafia calabrese è entrata anche qui).
Io spero soltanto di studiare qui in Germania, perfezionarmi come studioso e come cittadino, per poter contribuire a trasmettere queste semplici regole del buon vivere insieme a tutti i miei fratelli italiani.
Solo questo posso fare nel mio piccolo. Io qui sto imparando ad essere responsabile delle mie azioni verso la collettività. Ciò che manca in Italia e, i tragici eventi dell'Abruzzo, ne sono la massima e peggiore espressione.
Un'ultima cosa che mi preme dire, che mi brucia lo stomaco dal momento in cui l'ho sentita. Ma come si fa a far passare ciò che è stato detto dal capo del governo e dal suo stretto ministro interessato "abbiamo 16 milioni di euro per ricostruire la casa dello studente". Ma siamo pazzi?!!! Perché nessuno dice niente! Dopo una politica di taglio dei fondi all'università. Dopo che una struttura regionale per l'università crolla ammazzando studenti e distruggendo intere famiglie, bastano 16 milioni di euro per ricostruire bene e meglio! E prima? Dov'erano quei soldi per consolidare e dunque salvare quelle vite innocenti!!! Come si fa a rimanere impotenti dinanzi a queste cazzate mediatiche da parte dello Stato?!!! Chi andrà a studiare a l'Aquila?! Non si sa il tempo che ci vuole! E come si fa dire che "ricostruiremo la casa dello studente" senza farsi un minimo di esame di coscienza per il rispetto dei morti e delle famiglie!!! Ma cazzo! È crollata!!!!
Crollata!!! Crollataaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!
Io non so più che dire. O sono io scemo che faccio queste osservazioni o sono scemi tutti gli altri che non le fanno. Vie di mezzo non ce ne sono.